Amici miei carisimi,
approssimandosi le Teste natalizie e lafine dell'anno 2001, desidero farVi giungere gli auguri più sinceri da parte di Elvira e mia, estensibili alle
Vostre famiglie. Il Rotary International tra i suoi scopi, come tutti Voi sapete tende, tra l'altro, "a promuovere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci per renderli meglio atti a servire l'interesse generale". Quale momento è dunque più adatto perperseguire tale scopo se non quello che ci accingiamo a vivere in occasione della nostra prossima conviviale per scambiarci gi auguri? Elvira ed io, vorremmo essere presenti a tutte le
Vostre conviviali, ma non potendolofare, per ovvii motivi, lo saremo idealmente, formulando
i più fervidi auguri a tutti Voi, cari amici rotariani, di pace, di serenità e di benessere morale e materiale,
auguri estensibili a tutti i Vostri familiari. |
Conferenza al Rotary di Nicosia |
Interessante conferenza-dibattito presso l'aula magna dell'I.T.C. e per Geometri "A. Volta" di Nicosia, organizzata dal locale Rotary Club sul
tema "Incontro con la Cultura Islarnica", relatore l'Imam della Moschea di Catania, Mufid Abii Touq. In una sala gremitissima il presidente del Rotary Club, Dott. Ignazio Di Stefano, ha introdotto i lavori, cui hanno assistito, oltre ai soci. del Club, numerosi insegnanti di ogni ordine e grado, autorità civili e militari, ospiti di altri Club, gente di varie professioni. Il Presidente ha spiegato i motivi che hanno spinto il Rotary Club ad organizzare una conferenza su un tema, in questo momento, molto attuale: "Riteniarno che un'Associazione libera che intende garantire la dignità dell'Uomo com'è il Rotary deve porre in particolare rilievo tra i suoi obiettivi quello di fornire validi ed efficaci contributi allo sviluppo della società. In un mondo ormai governato dalla globalizzazione da una parte, e che assiste a rigurgiti di violenza terroristica in varie parti del mondo dall'altra, ha aggiunto Di Stefano, l'azione internazionale del Rotary c'incoraggia e c'impone di seguire un cammino verso l'unione tra i popoli amanti della pace e il suo fine non può quindi essere, ancora nel terzo millennio, che quello di servire l'Uomo, servendo la Società, contribuendo a renderla sempre più casa comune di tutti i popoli, migliorandone la qualità della vita, e fecondando il seme dell'amicizia e della convivenza umana. Il Prof. Giovanni De Francisci, ordinario di Storia e Filosofia presso il Liceo Classico "Nicola Spedalieri" di Catania, ha intrattenuto il pubblico inquadrando storicamente la diffusione dell'Islam in Sicilia, dall'arrivo degli Arabi nell'827 fino al 1060 e oltre. Egli ha messo i n risalto l'incommensurabile apporto dato da loro allo sviluppo economico e civile della Sicilia, con la rivoluzione delle produzioni agricole, con la progettazione e la realizzazione di numerose opere idrauliche, con lo sviluppo di una rigogliosa cultura che favorì la nascita di innumerevoli opere d'arte. Ha inoltre messo in rilievo ' l'importanza assunta in quei tempi dalla nostra città, per la sua posizione al centro della Sicilia, al crocevia delle tre Valli in cui gli arabi avevano diviso l'Isola. L`Imam Mufid Abu Touq ha tenuto, quindi, la sua relazione, riferendo della religione islamica, e illustrando la struttura del Corano, il libro sacro dell'Islam, per spiegarne il Credo. Ha poi evidenziato come il Corano rappresenti la continuazione di tutti i libri sacri delle religioni monoteiste che hanno preceduto l'Islam stesso e cioè dell'ebraismo e del cristianesimo, di come esso li racchiuda in sé, ed infine ha messo in rilievo come Maometto, il Profeta dell'Islam (che significa sottomissione, dedizione nei confronti di Allah (Dio), rappresenti il sigillo di tutti i libri sacri. Ha spiegato poi quali sono i "cinque pilastri" dell'Islam, cioè i cinque precetti fondamentali che l'uomo deve rispettare per meritare i paradiso: I. Credere nella professione di fede (shalada), riassunta nella formula coranica: "non esiste altro Dio all'infuori di Allah e Maometto è il suo proleta". 2. La preghiera rituale (salat), prevista cinque volte al giorno con il viso rivolto alla Mecca. 3. La carità o elemosina legale (zakat), che ha valore di purificazione religiosa (che non è detraibile dalle tasse, e che non esenta il credente dall'elemosina individuale). 4. Il digiuno (sawan) dall'alba al tra monto, con l'astensione dal mangiare, bere e compiere atti sessuali) durante il mese di ramadan, che non ha una scadenza fissa, in modo da abituare il credente a sopportare le avversità durante tutte le stagioni. 5. Il pellegrinaggio (hagg) alla Mecca almeno una volta nella vita. Alla relazione è seguito un ampio dibattito con inevitabili riferimenti alla si tuazione internazionale attuale. A questo proposito l'Imam della Moschea di Catania, Mufid Abu Touq, è stato categorico nella condanna degli atti di terrorismo che hanno dato inizio dalla crisi; ha addirittura definito i terroristi "non islamici" perché, ha spiegato, la gihad, non rappresenta un "pilastro" dell'Islam: essa è considerata tale solo dai gruppi fondamentalisti, che non sono certamente la maggioranza nel vasto panorama dei paesi islamici, e il Corano, invece, impone il rispetto di ogni forma di vita; inoltre uno dei 99 nomi che nel Corano indicano Dio è "La pace". Ha espresso infine il disagio circa la mancanza di giustizia che in svariate parti del mondo affligge le popolazioni più povere, individuando in questo una delle cause del rifiorire del fondamentalismo, ed ha chiuso il dibattito invitando tutti gli uomini di buona volontà, di qualunque credo essi siano, ad unirsi per far sentire la loro voce perché cessino le guerre che insanguinano la terra. |