L'omaggio a Bellini dei Rotary Club di Catania Est e Ovest

Fra le pubblicazionì del bicentenario belliniano si distingue quella sovvenzionata dai Rotary di Catania Est e di Catania Ovest. Apparentemente essa potrebbe sembrare soltanto la ristampa di due pubblicazioni celebrative edite nell'ultimo quarto dell'ottocento: "l'Album Bellini", una raccolta di scritti dedicata a Vincenzo Bellini per l'inaugurazione del monumento davanti a San Pietro a Majella, curata da Francesco Florimo e Michele Scherillo e pubblicata nel 1886; e l'Albuni di pezzi pianistici in memoria di Bellini, edito da Ricordi nel 1884. Ma cosi non è: le ristampe sono difatti accompagnate da un volume intitolato 'Trancesco Florimo a Vincenzo Bellini" in cui il curatore dell'iniziativa, Dario Miozzi, ha raccolto sette saggi affidati a Nino Recupero, Antonia Caroccia, Paologiovanni Maione, Gabriella Alfieri, Luigi Sisto e lo stesso Miozzi.

Il contributo del curatore posto a conclusione del volume consiste nell'analisi storico - sociologica di una pubblicazione di circostanza. Un'analisi che spiega i meandri segreti del costume, dell'espressione verbale e musicale del tempo, oltre alle trame del regista della pubblicazione, Francesco Florimo.

L'album pianistico era nato come supporto alla erezione del monumento napoletano a Bellini. Era questa una pratica consueta nell'Ottocento. La prassi era abbastanza frequente in Germania dove Schumann, quale direttore della "Neue Allgemeine musikalische Zeitung", si adoperò per un monumento a Beethoven. E per questo monumento vennero scritti due capolavori pianistici quali la 'Thantasie" op. 17 di Schumann e la "Sonata in si minore" di Liszt. In Italia, ad esempio, Verdi si era adoperato per un "Album Piave", una raccolta di arie da camera di vari operisti del tempo per aiutare la famiglia del suo librettista scomparso dopo lunga malattia. "l'albumi Piave" risulta molto più compatto di quello belliniano per il quale Florimo non adoperò lo stesso controllo sulla scelta dei contributi che ci è invece documentato dall'epistolario verdiano. Ma appunto per questo la raccolta floriamiana è uno specchio del costume del tempo e stabilisce un rapporto pertinente col titolo della pubblicazione, 'Trancesco Florimo a Vincenzo Bellini"; essa appare appunto il momento conclusivo della costruzione dell'immagine di Bellini da parte del suo amico, corrispondente, compagno di studi ed infine apologeta. A differenza di Verdi, Florimo aveva già la percezione del mondo globale, di una cultura dello spettacolo in cui le varie scuole nazionali avrebbero finito per scomparire. E non per nulla fra i musicisti che risposero al suo appello i più illustri sono stati Franz Liszt e Piotr Caikovskij.

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